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Visione

Il gesto creativo di Luciano Bellet evoca un viaggio nel mondo della psiche, dell’inconscio.
L’artista attraverso le sue elaborazioni vuole porre l’attenzione sulle contraddizioni e ambiguità proprie del tempo presente e promuovere un contatto consapevole con l’opera d’arte. L’osservatore, abituato a consumare indistintamente immagini di tutti i tipi, si trova costretto a concentrarsi su quanto sta vedendo, senza condizionamenti fuorvianti.

L’interesse è rivolto alla materia e alla sua trasformazione, attraverso il gesto della mano e del calore, una ricerca tesa a scoprire qualcosa di autenticamente genuino da opporre alla desolante mancanza di certezze.
Rendendo tridimensionale il dripping – tecnica usata per la prima volta da Pollak alla fine degli anni ’40 – Bellet fa gocciolare il colore su di un soffice supporto acrilico che poi scioglierà mediante una fiamma ad alta temperatura. Ciò che rimane è l’essenza del solo segno, operando una sorta di estrapolazione materica, in un percorso gestuale unico e irripetibile, un ricamo di forme, gesti, vibrazioni che l’artista ci vuole comunicare, simbolo di purezza artistica, svincolato da condizionamenti psicologici. La ragnatela di emozioni così ottenuta verrà successivamente fatta aderire alla tela vera e propria: il Dripping per Sottrazione rimarrà sospeso e non schiavo della tela, una via e una ricerca profonde, ancora da esplorare.

L’artista vuole, inoltre, fare dell’osservatore un soggetto attivo del processo di contemplazione dell’evento artistico, attribuire solennità e ritualità sacrale nella relazione con l’opera d’arte: attraverso il Concetto della Separazione, da lui ideato, decide di celare allo sguardo la sua opera, per far vedere meglio, nascondere per creare curiosità e rendere ancora più visibile l’oggetto.
Chi vuole rapportarsi con i suoi quadri è costretto a rimuovere un sipario inglobato in una speciale cornice, a scegliere se guardare l’opera e interrogarsi sui suoi significati.
In una realtà quotidiana sempre più assuefatta a fruizioni inconsapevoli, la negazione dell’opera tramite il sipario chiuso implica un’azione che suscita e stimola interesse, curiosità ed emozione.

L’aspetto cromatico dei singoli lavori, poi, concepiti con l’ausilio di luci a LED, capaci di soluzioni coloristiche infinite, consente di percorrere una via propria, personale d’interazione con gli stessi.

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